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 I BURATTINI

I Burattini: Testo

LA FAMIGLIA MANDRIOLI

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Una biografia di Marisa Mandrioli e della sua famiglia raccontata dalla figlia Roberta Sacchetti 

I Burattini: Elenco

IL MUSEO DEI BURATTINI DI BUDRIO

Il "Museo dei Burattini Zanella/Pasqualini" viene fondato dai coniugi Vittorio e Rita il 16 ottobre dell’anno 2000, all’interno delle manifestazioni di “Bologna  2000”, Capitale Europea della Cultura. Viene stipulata una convenzione col Comune di Budrio della durata di 50 anni (dal 2000 al 2050), che mette a disposizione i locali ristrutturati della Casina del ‘400 di Via Mentana, 19, poi ampliati con altre due sale attigue, e in comune il cortile interno della Casina del ‘400, nel quale si sono accolti alcuni spettacoli ed inaugurazioni di mostre temporanee durante il Festival delle “MANI PARLANTI”, diretto dal Teatrino dell’Es nei mesi estivi. L’ingresso principale quindi ora è spostato in Via Garibaldi, la via dei Musei, infatti se ne trovano ben altri tre: la Pinacoteca Civica Inzaghi, il Museo Archeologico e il Museo dell’Ocarina, ma in via Garibaldi c’è anche l’ingresso della Biblioteca Augusto Majani e l’ingresso principale dello storico Teatro Consorziale, ora in ristrutturazione per l’ottenimento della “Prevenzione Incendi”. Tutti i Musei cittadini sono riconosciuti dall’IBC della Regione Emilia Romagna: “Musei di Qualità”. Non è semplice descrivere brevemente quella che dovrebbe e vorrebbe essere la presentazione parziale di una collezione vicina ai 30.000 materiali, raccolti con immensa passione nell'arco di un quarantennio d'attività professionale, che ci ha visti come curiosi e mai domi ricercatori, girovagare in lungo e in largo il "Bel Paese" e l'estero, alla ricerca di burattini, marionette, pupi, ombre, scenografie, baracche, ponti, oggetti di scena, libri, manoscritti ed altro materiale cartaceo che potesse stupire fino alla commozione gli animi e i cuori di tanti altri amanti della nostra antica professione. Nata nella notte dei tempi, prima come rappresentazione o meglio funzione religiosa, poi col passare del tempo, in veri e propri spettacoli con pubblico pagante, quindi divenuto mestiere coi personaggi in miniatura, in legno e stoffa, che non dovendo mangiare, date le mandibole di legno, permettevano ai loro interpreti burattinai, marionettisti e pupari di sopravvivere anche nei momenti di grande crisi, cosa che è molto ricorrente nel nostro mestiere.
Vittorio Zanella

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I Burattini: Pro Gallery
I Burattini: Pro Gallery

IL MUSEO LEO PRETI DI CREVALCORE

Museo dei burattini “Leo Preti”
Inaugurato nel luglio 1987, conserva burattini, fondali e strumenti scenici appartenuti al burattinaio crevalcorese Leo Preti (1903-1969), ultimo rappresentante di una delle grandi famiglie di burattinai di tradizione modenese. I fondali, oltre un centinaio, sono opera dello scenografo Giovagnoli; i burattini sono circa 60, la metà dei quali del secolo XIX
Definito "il museo dei burattini più piccolo del mondo", il Museo Leo Preti custodisce e propone al pubblico la preziosissima collezione della famiglia Pederzani Preti, erede di un'importante dinastia di burattinai che ha dilettato con grande successo intere generaz ioni di bambini e di adulti,tra il XIX ed il XX secolo, principalmente nei territori di Bologna, Modena e Ferrara.
I materiali esposti, appartenuti al burattinaio crevalcorese Leo Preti {1903-1969) e conservati dal figlio Giorgio Pederzani Preti, raccontano il mondo del teatro di figura di tradizione modenese : burattini, abiti di scena, teatrini, fondali ed accessori, oltre a documenti originali relativi al repertorio e agli spettacoli, compongono una raccolta completa e prestigiosa, fondamentale per conoscere ed approfondire questa interessante nicchia artistica .
Il nuovo allestimento è stato progettato e realizzato per conservare e valorizzare al meglio gli
straordinari oggetti della collezione che, nell'occasione, è stata anche riorganizzata e catalogata .
Il Museo dei Burattini Leo Preti fa parte della rete museale dell'Unione dei Comuni di Terre d'acqua .
La famiglia Preti
La dinastia di burattinai della famiglia Preti ha operato per oltre 150 anni, inventando nuovi personaggi, producendo oltre un migliaio di spettacoli e diventando un punto di riferimento dai primi decenni dell’Ottocento fino alla seconda metà del Novecento. IL capostipite fu Giulio Preti, che nel 1830 sposò Ermenegilda Campogalliani, figlia di Luigi, il creatore di Sandrone. I figli di Giulio, in particolare Guglielmo, Carlo, Enrico ed Emilio proseguirono proseguirono la tradizione del padre, costituendo ciascuno una propria compagnia, moltiplicando il repertorio e il numero delle piazze. Già nella seconda metà dell’Ottocento portarono i loro spettacoli fuori dal ceppo dei dialetti emiliani andando fino a Varese e Milano ed entrando in concorrenza con la tradizione bergamasca. L’allargamento del numero delle piazze era dovuto anche all’aumento della famiglia; ogni matrimonio di figli generava una nuova compagnia e la dote comprendeva un minimo di materiale per la messa in scena degli spettacoli e un certo numero di piazze che garantissero la sussistenza. I tre figli di Carlo continuarono la professione : Ermenegildo rimase col padre, Gustavo e Riccardo formarono due nuove compagnie. Nel 1886 Riccarco iniziò l’attività in proprio nelle piazze assegnategli della bassa Modenese e nel Mantovano, espandendosi poi verso la provincia di Bologna. Nel luglio 1887 fu s Crevalcore, dove si misurò con altri burattinai come Sisto Baruffaldi e qui ben presto impiantò il suo Casotto, prima di spostarsi a san Giovanni in Persiceto, Cento, Sant’Agata, Pieve di Cento, Castel d’Argile. Dopo quattro anni nelle province di Bologna e Ferrara, Riccardo tornò sulle vecchie piazze Modenesi riunendosi spesso alla famiglia. Carlo ed Ermenegildo, con la collaborazione di Riccardo e Gustavo, iniziarono a frequentare il Parmense e soorattutto Salsomaggiore, sempre più nota per l’apertura di nuovi stabilimenti termali. Dal 1892 Riccardo lavorò autonomamente a Crevalcore , ripercorrendo poi le vecchie piazze della famiglia e conquistando quella di Carpi che lo vedrà protagonista.
Nel 1903 nasce a Crevalcore Leo, figlio di Riccardo con cui inizia una nuova generazione di Burattinai, soprattutto in rapporto allo spettacolo e al modo di intendere il mestiere. Tra gli anni venti e trenta il pubblico stava cambiando: mentre prima gli spettacoli erano eseguiti sulla stessa piazza ogni sera, ora venivano aggiunte più giornate di riposo, impiegate per fare, grazie ai tre teatrini, spettacoli diversi su più piazze limitrofe tra pomeriggio e sera. Leo iniziò anche a fare uso delle “imprese”, che procuravano spettacoli nella zona in cui la compagnia si recava; durante la seconda guerra mondiale Leo si spostava meno, aumentando gli spettacoli nei dintorni, poi dal 1949 Crevalcore diventò sempre più la sua residenza. Dopo essere stato colpito da ictus, morì nel 1969: finì così la carriere di una tra le più importanti compagnie del teatro di burattini italiano.

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